Adotto un approccio esperienziale e trasformazionale che ha come finalità quello di accompagnare la persona nel percorso di conoscenza di sé, dei suoi valori, dei suoi talenti e potenzialità, con fiducia, determinazione, coraggio e responsabilità si possono intraprendere azioni che possono rimuovere le barriere tra “ciò che si è” e “ciò che si vuole essere”.
Ogni gruppo d’aula che incontro ha una sua storia, tutte le diversità che ritrovo nelle persone sono fonte di ricchezza per me, una ricchezza che mi porta ad essere consapevole sull’importanza della valorizzazione delle diversità, ma questo richiede presenza, ascolto, comprensione e assenza di giudizio.
Non seguo un protocollo, mi lascio guidare dal flusso creativo e dalle esperienze acquisite; a secondo dell’obiettivo/i da raggiungere utilizzo tecniche di training mentale, la visualizzazione, giochi d’aula, tecniche narrative e strumenti multimediali. Brevemente descrivo alcuni di questi strumenti.
La Visualizzazione è molto efficace, uno dei campi più potenti dell’attività mentale è l’immaginazione, la visualizzazione diventa la modalità per costruire nuovi sentieri mentali. Così come affermava Albert Einstein “L’immaginazione è tutto. È l’anteprima delle attrazioni che la vita ci riserva”.
La visualizzazione è tra i più importanti strumenti psico-energetiche, porta a una rapida e profonda riprogrammazione delle tendenze inconsce limitanti. Infatti, esse hanno un forte potere sulla mente subconscia, permettono non solo la coerenza e la congruenza tra mente conscia e subconscia, ma diventano lo strumento per riprogrammare e quindi registrare un nuovo programma che consente i cambiamenti desiderati.
Considerato il detto “Nulla si realizza se prima non lo si è sognato”, visualizzare è vedere con gli occhi della mente cose e situazioni come vorremmo che fossero, questo significa usare il potere che è in noi.
La visualizzazione è il potere invisibile, è il nostro mago interiore. Uno degli strumenti che adotto durante una sessione di coaching sono le tecniche di visualizzazione, esse vengono elaborate di volta in volta, per ogni singolo cliente, in riferimento alla sua storia e a ciò che vuole ottenere, per risolvere criticità, conflitti, blocchi emotivi da superare, obiettivo da raggiungere e così via. Dopo un attento ascolto ed osservazione del singolo caso, guido il cliente, attraverso la visualizzazione, a lasciare andare tutto quello che lo fa sabotare e a conoscere le sue risorse interiori, il suo potenziale e abbracciare il suo potere personale.
Equilibrio Emozionale
Un’altra importante strumento che utilizzo è l’Equilibrio Emozionale, elaborata dal dott. Roy Martina, è una delle importante tecniche dell’Omega Healing, che ha come finalità quella di lasciare andare e riequilibrare le emozioni.
L’Equilibrio Emozionale è un completamento di un rivoluzionario metodo di auto-guarigione “E.F.T.” Emotional Freedom Techniques. La storia di E.F.T. iniziò nel 1991 quando Gary Craig, un ingegnere di Stanford, esperto di PNL (Programmazione Neuro Linguistica) e di Sviluppo dei Potenziali Umani, venne a conoscenza dei metodi di un psicoterapeuta della California, il Dr. Roger Callahan, che davano un rapido sollievo ad intense fobie spesso in pochi minuti. Lo chiamò per saperne di più, ed egli spiegò che i suoi metodi non si limitavano alle sole fobie, ma si applicavano a tutte le emozioni negative. Queste includevano depressione, sensi di colpa, rabbia e qualsiasi altra emozione negativa si possa immaginare; inoltre, spesso bastavano pochi minuti per applicare il metodo, ed i risultati erano permanenti. Callahan rivelò che la tecnica consisteva nel picchettare con i polpastrelli alcuni punti lungo i meridiani di agopuntura; tutto questo per Craig era fuori dai suoi parametri, ma decise di apprendere il metodo e ben presto si trovò ad ammettere che funzionava più di ogni altra tecnica, da qui nasce la comprensione che la causa delle emozioni negative si trova nel sistema energetico del corpo.
Questa scoperta è il motore della base di E.F.T. e dell’Equilibrio Emozionale che ne è un completamento, in quando i nostri corpi hanno una profonda natura elettrica. Le emozioni ed i pensieri hanno anch’essi una vibrazione. Bruce Lipton suggerisce che “un pensiero positivo risuona con una azione positiva. I tuoi pensieri creano non solo l’ambiente dentro di te, ma attivano strutture di risonanza nell’ambiente che ti circonda le quali attirano fenomeni verso te. Essenzialmente creiamo il nostro mondo attraverso i nostri pensieri e credenze”.
Vale a dire: attento a quello che, consciamente o inconsciamente, pensi, poiché lo attiri verso di te.
Se consideriamo un essere umano dal punto di vista energetico, lo vedremo come un campo di energia la cui velocità di vibrazione sarà indicativa del suo stato di salute fisica, emotiva, mentale, spirituale. Più le vibrazioni saranno rapide, più elevata sarà la frequenza e l’energia potrà fluire liberamente. Viceversa, in presenza di frequenze basse avremmo blocchi, problemi, malattie, pensieri negativi. Quindi è importante elevare le frequenze che esprimiamo per poter accedere ad un’alta qualità di vita. In che modo? Sciogliendo le emozioni e le credenze negative espresse da frequenze basse e dense che ci trattengono nelle “paludi dell’esistenza”. L’Equilibrio Emozionale è uno degli strumenti più efficaci per sciogliere le emozioni a bassa vibrazione ed alzarle.
Più di 5000 anni fa i Cinesi individuarono il complesso sistema di circuiti energetici che viaggiano nel corpo, chiamandoli meridiani e basarono la loro medicina su questa scoperta. L’energia che viaggia lungo i meridiani è invisibile agli occhi, esattamente come non possiamo vedere l’energia che scorre nel nostro televisore, sappiamo però che è lì.
Allo stesso modo, la tecnica dell’Equilibrio Emozionale ci rende evidente che l’energia scorre nel corpo perché produce effetti, risultati, semplicemente picchettando su alcuni punti lungo i meridiani, possiamo sperimentare profondi cambiamenti nel nostro benessere a livello fisico, mentale ed emozionale; questi cambiamenti non accadrebbero se non fossimo dotati del sistema energetico.
Respiro Consapevole
La respirazione consapevole è un semplice esercizio di respirazione che può essere praticato per uno scopo ben preciso, come liberarsi dalle tensioni e lasciare andare emozioni negative, stress ed ansia. Ci sono nel mondo molti tipi e diverse tecniche di respirazione per sostenere la persona in difficoltà e/o risolvere un trauma, una paura, un dolore. È importante portare la persona ad essere consapevole di come il respiro possa essere il suo maestro interiore, cambiarne il ritmo e l’intensità può modificare lo stato d’animo.
Altri strumenti che utilizzo, soprattutto, durante l’attività d’aula sono i giochi d’aula, esercitazioni di gruppo, simulazioni, role play, tecniche narrative e filmati. Fare formazione è qualcosa di diverso dalla didattica tradizionale, da una lezione frontale è importante, per una formazione efficace, facilitare il processo di apprendimento, dove il formatore non deve trasmettere o trasferire il sapere accumulato, ma è un professionista che ha il compito di stimolare nei partecipanti una maggiore flessibilità e consapevolezza, che è al servizio del gruppo, è un facilitatore che guida il gruppo d’aula a esplorare nuovi territori, migliorare specifici comportamenti, consolidare e acquisire competenze, apprendere nuove abilità cognitive, identificare e chiarire credenze e valori e risvegliare una maggiore consapevolezza del macro sistema di appartenenza e di riferimento.
Per una formazione efficace non è sufficiente adattare una metodologia coinvolgente ed entusiasmante, perché fare formazione è qualcosa di diverso dal fare animazione, l’uso di ogni strumento, che sia un gioco d’aula, un filmato o un role play, ha senso se il formatore, come facilitatore del processo di apprendimento, è in grado di restituire il senso dell’esperienza, attraverso feedback efficaci e costruttivi.
Giochi d’aula
Come dice un proverbio quacchero “Il gioco è un fiore nel giardino del dovere”. Nel processo di apprendimento sono fondamentali i giochi d’aula, perché permettono di mettere in pratica le nozioni teoriche, facilitano la memorizzazione dei contenuti; sono validi per uscire dalla zona di comfort ed entrare nell’area della sfida, bai-passando la paura della critica, il giudizio degli altri e i pregiudizi.
I giochi d’aula sono attività pratiche da eseguire all’interno di limiti di tempo e che hanno il senso prioritario di provocare un’esperienza diretta in riferimento all’argomento trattato che si sta sviluppando durante il corso.
Qualsiasi gioco d’aula, per essere efficace occorre una grande abilità da parte del formatore per creare il setting d’aula e, soprattutto, preparare l’individuo all’osservazione di cosa è emerso, cosa ha appreso, quale difficoltà riscontrata e dal risultato emerso, quale modalità o azioni è necessario intraprendere per destrutturare alcuni comportamenti, idee o azioni, e costruire nuove prassi per migliorarsi e ottimizzare l’ambiente lavorativo. Inoltre, i giochi contribuiscono ad accrescere il modo di dare e ricevere feedback, attraverso critiche costruttive.
Molto spesso utilizzo i giochi d’aula come Ice-breaking, come strumenti di riscaldamento, di autostimolazione per preparare il gruppo ad altri tipi di attività, ma anche per distendere, rilasciare la tensione e risvegliare l’attenzione.
Filmati e video
L’apprendimento multimediale, attraverso l’uso di video e filmati, attiva processi cognitivi di “immersione”, cioè un totale coinvolgimento del partecipante e di tutti i suoi sensi, occupando diverse aree mentali e corporee. La scelta di far vedere in un film una determinata situazione, di far capire una cosa che si vuole sottolineare, magari di dare un’idea su una situazione potenziale, stimola la fantasia del partecipante con una proiezione verosimile e questo lo aiuta ad entrare nella situazione. Quindi, l’utilizzo dei filmati facilita la partecipazione del corsista e l’immedesimazione con il contenuto del messaggio; è importante la scelta che si fa e che sia pertinente al tema trattato, in modo che ciò che si apprende sia punto di riflessione per come applicarlo nella realtà lavorativa.
Tecniche narrative
Attraverso la lettura, l’ascolto, la condivisione, fino alla produzione di storie, si giunge alla costruzione di una cornice metaforica e l’adozione di un linguaggio simbolico consentano di stimolare processi di identificazione, riflessione e attribuzione di significati.
La storytelling è oggi usato dal mondo dell’impresa, dal mondo politico e da quello economico, per promuovere e posizionare meglio valori, idee, iniziative, prodotti. Il successo di questo approccio è determinato dal fatto che il racconto è una forma di comunicazione naturale e intuitivo, capace di coinvolgere le persone.
Attraverso le storie posso trasmettere conoscenze in modo coinvolgente al gruppo d’aula, utilizzando narrazioni, metafore specifiche, parole adatte agli scopi, per coinvolgere le persone e stimolare le loro emozioni e l’immaginazione.